Diébédo Francis Kéré

Nasce nel 1965 a Gando, un villaggio di 2000 abitanti in Burkina Fasu, uno dei paesi più poveri del mondo. Cresce in un contesto in cui la comunità del villaggio è la vera famiglia e l’educazione dei più piccoli è un processo collettivo affidato agli anziani.

A sette anni, essendo il maggiore di 11 figli si trasferisce nella capitale del paese dove ha la possibilità di studiare in una vera scuola, ma le classi sono affollatissime, le aule torride e male illuminate e prive di qualsiasi confort, eppure è proprio in queste aule che il suo sguardo si posiziona avanti nel tempo superando i soffocanti muri di cemento: “un giorno costruirò scuole che saranno meglio di queste”.

Dieci anni dopo, un bivio cambia per sempre la storia della sua vita, nel 1985 vince una borsa di studio per un corso professionale di falegnameria, si sposta a Berlino dove di giorno impara la professione costruendo mobili mentre di sera segue i corsi serali. Quel periodo in Germania definisce un processo che non si fermerà: entra nella facoltà di architettura dell’università tecnica di Berlino, dove nel 2004 all’età di 39 anni si laurea in architettura.

Il suo primo progetto realizzato risale a quando era ancora studente: si tratta della primary school a Gando: il progetto di un giovane architetto che si stabilisce a Berlino che ha costruito una scuola nella sua città natale grazie alle risorse economiche di una fondazione che lui stesso ha creato. Un luogo che fa si che le prossime generazioni di bambini di Gando possano studiare in spazi più accoglienti possibili.

Gando Primary school

La scuola si presenta come un volume mono piano , con pareti con mattoni in argilla e cemento: una soluzione semplice e solida in grado di isolare termicamente l’interno delle aule dal caldissimo spazio esterno: il tetto sporgente sopra elevato con una sottile struttura metallica diventa un magnifico coronamento che fornisce ombra e la naturale fuori uscita del calore dall’interno all’esterno. E’ nella capacità di coinvolgere la comunità, nel renderla parte del processo che si trova una delle ragioni del successo di Kéré: la sua architettura è un esperienza collettiva e condivisa.

Lycée Schorge:

Oltre a questo troviamo una particolare attenzione ai materiali locali uniti a tecnologie innovative: è il caso del liceo in Burkina Faso: i materiali locali di paglia, terracotta e malta cementizia sono stati adoperati con maestria per creare un edificio in grado di espellere naturalmente il calore accumulato. La scuola è un luogo ricco di spazi d’ombra generati dalla copertura metallica che è composta da leggere travi reticolari che aggettano. La facciata è composta da rami di eucalipto ad andamento verticale e irregolare che diventano sia la pelle esterna sia elementi frangisole degli spazi porticati.

La Gando library:

E’ un piccolo edificio a pianta ellittica costruito in blocchi di terra compressa: l’aspetto più interessante è la luce naturale che giunge dall’alto attraverso dei fori irregolari ottenuti in fase costruttiva con dei vasi di terracotta posizionati prima di gettare il cemento del solaio di copertura: i fori garantiscono al fuoriuscita dell’aria calda ma creano anche degli effetti suggestivi con la luce all’interno.

Questo gli ha permesso di aggiudicarsi il più ambito premio nell’architettura: il premio Pritzker. La citazione della giuria del 2022 afferma che egli sa che che egli sa che l’architettura non riguarda l’oggetto ma l’obiettivo, non il prodotto ma il processo: i suoi edifici per e come la comunità sono direttamente di quelle comunità nei loro materiali e programmi. la tendenza di oggi rispetto all’architettura è che oggi per essere riconosciuta deve per forza essere portatrice di valori alti.

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